La Terza commissione ha effettuato in mattinata un sopralluogo presso gli uffici dell’Amat per acquisire la documentazione utile per una migliore conoscenza dello status aziendale. I primi dati riguardano i costi connessi con la gestione del tram nel periodo gennaio-febbraio 2016.
L’azienda utilizza circa 55 autisti per il tram cui si deve aggiungere il personale che effettua servizio di controllo dei biglietti anche a bordo degli autobus. Oggi l’Amat conta 1.589 lavoratori ma ritiene di avere un fabbisogno complessivo pari a 1.960 unità, e quindi una necessità di incrementare l’organico con circa 370 unità (tra operai e autisti), da acquisire laddove possibile attraverso la mobilità interaziendale e, in mancanza, attraverso le procedure di reclutamento esterno. Nel 2015 gli straordinari dei dipendenti sono costati 1,5 milioni di euro, nonostante alcuni divieti votati dal Consiglio comunale. Nei primi mesi del 2016 gli straordinari hanno avuto un costo di 300 mila euro, di cui 35 mila euro per il tram.
L’Amat inoltre non ha ancora approvato il suo bilancio 2015, che ha per lo più natura di rendicontazione. Una circostanza che rende più difficile la lettura dell’effettiva situazione economia e finanziaria della società, che sicuramente dovrà ridefinire budget e piano industriale insieme al socio Comune di Palermo, soprattutto alla luce della sospensione delle tariffe delle Zone a traffico limitato che avrebbero garantito un’entrata di circa 30 milioni di euro. Entrata che rappresentava una voce del corrispettivo per il servizi dell’Amat.
Al riguardo, se il contratto di global service è stato stipulato nel 2006, non è ben chiaro se le somme fossero state già impegnate (come di fatto dovrebbe essere) già allora. In tal caso non servirebbero oggi ulteriori risorse per la gestione del tram. Se così dovesse essere, e mi riservo di accertare questa fattispecie, non servirebbe oggi questa ulteriore somma, ma l’Amat potrebbe trovarsi scoperta rispetto ad altre attività oggetto del contratto di servizio. Sul punto appare necessario che l’azienda avvii comunque un’azione di contenimento della spesa riducendo per quanto possibile ogni forma di esternalizzazione delle attività.