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VINCIULLO: Scoppia il dramma brucellosi e tubercolosi dei bovini e degli ovini, ma Ardizzone pensa di impedire il dibattito in Aula, incurante anche di 35 persone che hanno contratto la malattia. Fra le più colpite, la provincia di Siracusa.

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Sono 35, ad oggi, coloro i quali sono stati colpiti dall’infezione della brucellosi in provincia di Messina, ma il Presidente Ardizzone si rifiuta di darmi la parola ed affrontare, come era necessario, il dramma che sta colpendo non solo le famiglie dei malati ma anche centinaia di allevatori in Sicilia. Lo comunica l’On. Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS.
Fra le più colpite, anche la provincia di Siracusa.
Il Presidente Ardizzone non ha voluto sentire che venisse da me denunciato in Aula il fatto che in Sicilia oggi vi sono 312 allevamenti con mucche affette da brucellosi e di questi ben 177 solo in provincia di Messina.
Il Presidente Ardizzone non ha voluto oggi ascoltare in Aula la mia denuncia su 309 aziende siciliane di pecore e capre che sono infette e di queste 85 sempre nella provincia di Messina.
Il dato che è stato reso noto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, ha proseguito l’On. Vinciullo, descrive una situazione drammatica:
nel messinese, le stalle infette per i bovini sono pari al 9,69% ciò significa che ogni 10 stalle, una è infetta, in provincia di Ragusa, il 3,54% di stalle sono infette, a Catania il 2,93%, a Enna 1,87% e a Siracusa l’1,75%, ma questi dati, evidentemente, danno fastidio al Presidente Ardizzone.
Altrettanto drammatica è la situazione degli allevamenti ovi-caprini: dopo Messina, ci sono le province di Trapani con 6,38%, Siracusa con il 4,72%, Caltanissetta con il 4,37%, Catania con il 4% e giù di lì.
Ma un altro dato è ancora più drammatico, in quanto ormai è scoppiata, da alcune settimane, la tubercolosi dei bovini, che sta registrando numerosi focolai in tutta la Sicilia e in modo particolare in provincia di Siracusa.
Ancora più drammatica è la situazione legata alla blue-tongue, che sta colpendo ovini e caprini e anche bovini quali trasportatori sani di questa malattia.
Volevo chiedere quindi al Governo e all’Assessore della Salute di intervenire, applicando una legge votata l’anno scorso dall’Assemblea, incrementando le ore lavorative ai medici veterinari convenzionati e trovando soluzioni per salvaguardare la salute dei cittadini e le centinaia di allevatori che, con la morte dei loro capi di bestiame, saranno costretti alla disoccupazione e alla povertà.
Ma mi rendo conto che tutte queste cose non interessano al Presidente Ardizzone che, sicuramente, ha cose molto più importanti da fare che occuparsi di questa situazione che ormai è scoppiata e che non si riesce più a fermare, oltre al fatto che viene sancito un principio secondo il quale il regolamento dell’ARS può essere rispettato o meno a seconda del Deputato che ne chiede l’applicazione, mentre il diritto di parola, concesso dall’art. 83, è riservato solo ai pochi fortunati che sono nelle grazie del Presidente.
È chiaro che non aumentando le ore ai medici veterinari convenzionati non si può fare prevenzione.
Queste malattie, ha concluso l’On. Vinciullo, non si combattono una volta scoperte, si combattono solo ed esclusivamente con la prevenzione e impedendo il trasferimento degli animali da una provincia all’altra e da una stalla all’altra.
Il rischio epidemia è un fatto ormai certo e mai in Sicilia si era avuta una diffusione così capillare, come sta avvenendo adesso.


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