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Vinisud mantiene le promesse!

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Raggiunti gli obiettivi, il Salone dei vini del Mediterraneo chiude i battenti. Al di là del numero dei buyer intervenuti – che sono stati ben 20.775, da 70 paesi – ciò che è stato felicemente rilevato dai 922 espositori è stata la qualità di essi. Expertise, scoperta e condivisione sono stati i 3 pilastri intorno ai quali è stata costruita la 13a edizione della fiera che, terminata lo scorso 31 Gennaio a Montpellier, ha ampiamente mantenuto le sue promesse.

UN’OPPORTUNITA’ PER DEGUSTARE E SVILUPPARE RELAZIONI COMMERCIALI 

Anche quest’anno VINISUD ha permesso lo sviluppo di importanti relazioni d’affari, sottolineando come l’aver reso questo appuntamento annuale sia stata una mossa corretta da parte dell’organizzazione.
Gli espositori hanno condiviso il giudizio sulla qualità degli incontri, come testimoniano le parole di Françoise Antech Gazeau, proprietario della cantina Antech a Limoux: “noi siamo soddisfatti perché abbiamo fatto un ottimo lavoro (…), abbiamo avuto molti incontri commerciali professionali. Visitatori ed espositori erano presenti per lavorare seriamente e abbiamo anche notato la presenza di tanto export, cosa che per noi è estremamente importante”.
Il salone è anche servito come trampolino di lancio a numerosi nuovi produttori, permettendo loro la presentazione in anteprima dell’ultima vendemmia.
Una presentazione favorita dalla presenza di varie aree di degustazione libera - i vini frizzanti e i formati bag-in-box, ma anche il Palazzo Mediterraneo con le sue 2000 referenze – tutte molto frequentate dai visitatori, in un ambiente conviviale e professionale.
INFORMARE E CONFRONTARSI 
Durante i tre giorni, le conferenze, le masterclass e i laboratori, tra i quali quelli del Digital Hub, hanno permesso ai partecipanti di conoscere e approfondire le grandi tendenze del mercato mondiale. Julien Marson, consulente del gruppo Mestdagh in Belgio, così come tanti altri buyer e visitatori in genere, ha trovato la masterclass sul Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG particolarmente stimolante. Il Consorzio è alla sua prima esperienza di partecipazione a VINISUD e, per l’occasione, ha coinvolto Mai Tjemsland MW per presentare il Prosecco in tutte le sue diverse sfumature e livelli qualitativi. L’appuntamento ha registrato il tutto esaurito e la presentazione è stata un successo. Le aree di scoperta come Wine Mosaïc, vetrina di varietà storiche – che mai si è svuotata durante tutta la durata della manifestazione - hanno portato nuova consapevolezza sul fatto che dalla conoscenza approfondita del nostro passato si può e si deve partire per portare nuova linfa allo sviluppo e alla crescita futura. 
Ogni area del Salone è stata in grado di produrre contenuti anche sui social media, facendo parlare oltre 1,8 milioni di utenti Twitter con #vinisud2017 e espandendo così il raggio di azione della fiera in tutto il mondo.
APRIRE NUOVI ORIZZONTI 
Poiché secondo molti, come ad esempio Jean-Claude Mas, fondatore e dirigente di Domaines Paul Mas, “il vino non è soltanto un prodotto ma anche un’esperienza”, VINISUD ha organizzato, tra le altre cose, un programma completo di incontri intorno al tema dell’enoturismo. Grazie alla ricchezza dell’offerta dei Paesi del Mediterraneo, questa è senz’altro un’area destinata a crescere enormemente. Durante il Salone, è stato anche consegnato il Premio dell’Enoturismo di Winetourisminfrance.com, che è andato a Hélène Cadeau di Hérault Tourisme.
Soddisfazione anche da parte dei giovani vignaioli, raggruppati nell’area Nouvelle Vague. Armelle Tafoiry del Domaine Les Terres d’Armelle a Maraussan ha affermato che “il concetto è molto interessante perché i buyer si spostano anche per scoprire le novità. Uno spazio moderno, giovane e dinamico riflette bene anche lo stile della mia comunicazione. Ho avuto occasione di trovare nuovi clienti e spero che questo spazio sarà riproposto in occasione della prossima edizione”.

Il FORMAT ANNUALE 

Partendo dal presupposto che “tutti i grandi saloni sono annuali” non poteva non diventarlo anche VINISUD, almeno secondo quanto affermato dal presidente Fabrice Rieu in occasione della conferenza stampa d’apertura. L’orientamento è stato condiviso da Bernard Magrez, uno dei nomi più noti dell’enologia francese: “Io penso che la scelta di avere reso la fiera annuale sia corretta perché, anche se i buyer di tutto il mondo sono abituati a viaggiare molto e spesso, può capitare di non poter essere presenti un anno e in questo modo non si dovrà attendere 3 anni per avere l’occasione di partecipare nuovamente. Di conseguenza maggiore è l’opportunità, partecipando, di incontrare gente interessante”. Parere condiviso anche dai visitatori stranieri: per il brasiliano Ari Gorenstein, fondatore di EVino Comercio de Vinhos LTDA, “ogni anno, e qualche anno più degli altri, si nota che il salone è organizzato molto bene e si fanno incontri interessantissimi. Tutta la durata del nostro soggiorno in Francia durante VINISUD è molto produttivo ed efficace”. VINISUD è entrato a tutti gli effetti nella lista degli incontri annuali attesi sia dai visitatori che dagli espositori. 







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