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Inauguration day momento storico: Trump presidente. Il gran giorno di Donald Trump giunge oggi 20 gennaio 2017.

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di Germano Scargiali
Da questo momento è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, tutt’oggi la nazione guida dell’Occidente industrializzato ed evoluto. Chi scrive queste righe 24 ore prima della sua vittoria elettorale, aveva scritto “domani Trump sarà eletto e dimostrerà al mondo che la pace mondiale è un bene di destra”.

Con la stessa sicurezza diciamo adesso che Donald Trump lo sta dimostrando già sin dalla vigilia, tendendo la mano a Vladimir Putin e, di conseguenza al nemico con la quale ha visto scontrare gli Usa nel corso della storia contemporanea: la Russia. E Putin stesso è visto come una sorta di ribelle da parte della “sinistra” storica che appoggiava incondizionatamente la, ormai implosa, Urss del socialismo reale. Chi crede che le parole di Trump nel discorso inaugurale che, patriotticamente, promette all’America sviluppo, autonomia, protezionismo, potenza, vadano a danno degli stati esteri e, in particolare, dell’Europa e dell’Italia, si sbaglia di grosso. Nessuno ha danneggiato l’Europa, il Mediterraneo, e l’Italia ed anche la Sicilia quanto l’amministrazione democratica, asservita al potere delle grandi banche, della massoneria atlantica dell’asse Londra – Washington e di Wall Street, dove si vuol fare denaro con altro denaro e imporre il potere della finanza a danno dell’economia… Trump è uomo di economia, di impresa e di azienda. Promette una rinascita americana basata sulla produzione e sul lavoro. Se vuol continuare a costruire cannoni, non è detto che li rivolga contro gli amici dell’Europa e che li usi. Persino la pacifica Svizzera ha uno degli eserciti più moderni del mondo e costruisce armi avanzatissime… Trump è uomo di pace. Per questo gli americani hanno creduto in lui, hanno dimostrato maturità nello smascherare la demagogia del falso atteggiamento para socialista dei democratici. Nulla, in realtà e in concreto, aveva di socialista: era, invece, fatto del più puro populismo… Già, chi ha “inventato” il populismo se non la sinistra storica, il marxismo delle false promesse, i cui epigoni adesso puntano il dito al contrario? Noi crediamo in Donald Trump, nelle idee che egli propugna e nella sua sincerità, con la stessa certezza con cui lo indicammo vincitore 24 ore pima dell’elezione. La formula del giuramento americano nel giorno dell’inauguration day si conclude con la opportuna richiesta dell’aiuto di Dio. Il giuramento di Trump Giuro solennemente che eseguirò con fedeltà l’incarico di presidente degli Stati Uniti. Con le mie migliori capacità difenderò la loro Costituzione. Dio, aiutami a far questo”. Pronunciando queste parole, davanti alla folla radunata davanti alla scalinata del Campidoglio (Capitol Hill), Donald Trump è diventato ufficialmente il 45mo presidente degli Stati Uniti. Che, insieme al mondo, voltano pagina. Questo il discorso del nuovo presidente “Gli Obama sono stati magnifici, grazie a voi Barack e Michelle. Ma questa cerimonia ha un significato molto importante. Non è solo il trasferimento da un’amministrazione a un’altra. Stiamo ridonando il potere al popolo. Per troppo tempo un gruppo ristretto di persone ha gestito il governo. La prosperità era solo per i politici, non per le imprese. L’establishment ha protetto se stesso, non le imprese. Non sono stati i trionfi della gente, c’era poco da celebrare per le famiglie che lottavano in tutti gli Usa. Da ora tutto cambia. E’ il vostro momento, vi appartiene”. “A quelli che si sono raccolti qui e a quelli che guardano da tutta America. E’ il vostro Paese. Quello che importa non è quale partito controlli il governo ma se il popolo controlli il governo. Da oggi sarete di nuovo i veri legislatori. Non sarete più dimenticati. Decine di milioni di persone vogliono far parte di un movimento storico, che il mondo non aveva mai visto. Nella convinzione che una nazione esiste per servire i suoi cittadini: nel lavoro, nella scuola. Cose ragionevoli. Ma troppi dei nostri cittadini vivono intrappolati nella povertà, imprese che chiudono, l’istruzione che viene meno. E anche i crimini, le droghe che mietono vittime e ci tolgono tanto potenziale. Tutto questo finisce adesso, in questo momento”. “I sogni appartengono a tutti. E anche il successo. Condividiamo un cuore e un destino glorioso. Questo è il giuramento che faccio a tutti gli americani. Per decenni abbiamo chiuso alle nostre imprese e non abbiamo difeso i nostri confini, spendendo all’estero miliardi di dollari mentre le nostre infrastrutture crollavano nella decadenza generale. Mentre la fiducia nel nostro Paese spariva. Le imprese se ne andavano senza pensare ai milioni di lavoratori che restavano indietro. La middle class è stata tagliata fuori dalla redistribuzione della ricchezza. Ma questo è il passato. Ora guardiamo al futuro”. “Da oggi in poi una nuova visione governerà gli Usa. Un messaggio: l’America prima di tutto. Di ogni decisione, su commercio, fisco, esteri, dovranno beneficiare i lavoratori degli Stati Uniti. Dovremo difendere gli interessi degli Usa dalla razzia di altre imprese. Questa tutela porterà prosperità e forza e io combatterò con ogni respiro per questo obiettivo, non vi deluderò. L’America riprenderà a vincere come mai prima. Riporteremo l’occupazione e i nostri confini, torneremo a sognare. Costruiremo nuove autostrade, ponti, stazioni ferroviarie in tutta la nostra grandiosa Nazione. Porteremo le persone fuori dalla disoccupazione. Con due regole semplici: assumi americani, compra prodotti americani. Cercheremo buoni rapporti con gli altri, ma solo nell’interesse nazionale. Vogliamo essere d’esempio per tutti. Vogliamo rafforzare le alleanze e porci contro il terrorismo islamico, per sradicarlo dalla faccia della terra”. “Al di là della politica, ci sarà una fedeltà totale al nostro Paese. E
quando si apre il cuore al patriottismo non c’è spazio per il terrorismo. La Bibbia ci dice quanto è bello quando le persone vivono in armonia. Noi dobbiamo aprire le menti e agire in armonia e solidarietà. Così l’America è inarrestabile. Non c’è paura, saremo sempre protetti dalle forze dell’ordine di questo Paese. E, più importante, da Dio. Infine, dobbiamo pensare e sognare in grande. L’America vive solo se lotta. Noi non accettiamo che i politici si lamentino senza agire per cambiare le cose. Il tempo per le parole vuote è finito. E’ il momento di agire. Non dobbiamo permettere a nessuno di dirci: non si può fare. Non falliremo. L’America sarà ancora ricca e prospera. Siamo all’inizio di un nuovo millennio, pronti ad aprirci ai suoi misteri. Tutta la saggezza del passato non sarà mai dimenticata, a prescindere dal colore della nostra pelle. Abbiamo le stesse libertà e guardiamo tutti alla nostra bandiera”. (Il discorso continua) NOTA E’ evidente c0me tuttora il “giornale unico“, grande sconfitto del momento, cioè il “coro dei media“, prezzolati o conformisti, continui a parlare a vanvera della popolarità di Obama e delle “minacce” di Trump. Assolutamente falsa la prima, stupida la seconda idea. Noi affermiamo che Obama è stato strumento della peggior presidenza degli Usa che oggi possa ancora contare, dopo quella che sganciò le atomiche in Giappone e chiamò tutto il mondo a raccolta ad El Alamein e sulla Manica al fine di impedire all’Europa di fruire delle risorse dell’Africa. L’amministrazione Obama ha proseguito, destabilizzando l’Africa e il Medioriente in quest’opera distruttiva, costruendo armi fino a fornirle persino ad Al Qaeda (quella delle Torri gemelle) e all’Isis, pur di impedire il formarsi di stati prosperi e disposti a colloquiare con l’Europa e l’Italia, come Tunisia, Libia, Egitto, Turchia e la stessa Siria. Con ciò è andato contro gli interessi Usa e lo stesso popolo americano, combattendo – come ha detto Trump nel discorso – per i confini altrui, dimenticando i veri interessi degli Stati Uniti. Fra questi l’amicizia (alleanza) dell’Europa e del Mediterraneo. Fa scandalo che degli italiani e degli europei si schierino a favore di Obama. Dobbiamo assolutamente diffidare da chiunque lo faccia: ci troviamo o davanti a dei nemici della patria italiana ed europea o davanti ad un cretino! “Only a stupid” ha detto Trump può essere contrario alla pace con Putin… Ha ovvia ragione! Con gli accordi fra Putin, Erdogan e Rohani, cui si affiancheranno in molti e cui dovrà affiancarsi l’Europa “intelligente”, gli americani non potranno entrare più in Mediterraneo senza chiedere il permesso. E il mare più antico del mondo sta apprestandosi – lo vuole la storia – a tornare anche il
più importante del Pianeta.

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