Anche Carini, come purtroppo molti altri comuni del Palermitano, ha ceduto la gestione delle proprie reti idriche alla partecipata palermitana AMAP spa.
Come M5S siamo decisamente contrari a questa scelta che a nostro avviso sembra più un'imposizione da parte di un certo sindaco che da sindaco del capoluogo siciliano aspira a governare la città metropolitana di Palermo, ma non riuscirà a soddisfare il proprio smisurato ego se a pagarne le conseguenze saranno ignari cittadini.
Assistiamo per l'ennesima volta ad un sindaco che in campagna elettorale parlava di gestione in proprio e di difesa del referendum per l'acqua pubblica ma, come sempre, nei fatti sta facendo l'esatto opposto. Citando testualmente il suo programma prevedeva di "riprendere la gestione comunale dell'acqua e fare una ricognizione della rete idrica comunale..."
Tra le diverse follie di cui dovranno rispondere i 13 consiglieri comunali che hanno votato a favore ci sono:
- il parere contrario dei revisori dei conti
- la cessione per 30 anni ad una società privata di cui il consiglio comunale non ha neppure avuto il piano finanziario/economico della società
- la richiesta di riscossione del canone di depurazione anche per chi non è fisicamente allacciato alla rete fognaria
- il passaggio della gestione del Depuratore Consortile di Ciachea dall’ex ASI,oggi IRSAP, (e che serve i comuni di Carini, Capaci, Isola delle Femmine e Torretta oltre la stessa Zona Industriale.
La decisione, inoltre, è in contrasto con la ormai famosa sentenza 355/2008 della Corte costituzionale, che ha generato migliaia di ricorsi sempre vinti dai cittadini.
Infine nel piano di riequilibrio si sono inseriti i potenziali introiti di migliaia di canoni di depurazione non dovuti obbligando la SoRI a riscuotere le somme,
Come M5S non ci arrenderemo a questa scellerata decisione e utilizzeremo ogni strumento a nostra disposizione per salvaguardare i cittadini da questa follia: ispezioni, esposti alla Corte dei conti ed alla magistratura, segnalazioni puntuali all'ANAC ed alla commissione europea, ma, soprattutto, informeremo i carinesi, ancora una volta ingannati da un candidato sindaco "navigato", che in campagna elettorale ha detto una cosa e che nella pratica fa l'esatto opposto. Siamo pronti pure a chiedere il referendum comunale abrogativo, come previsto dalla statuto comunale, per fare decidere democraticamente i cittadini sulle scelte vincolanti per il loro futuro”.