di Germano Scargiali
La presidente Patrizia Di Dio accoglie le protagoniste di Terziario donna. Per un’intera giornata a Palazzo Riso si è parlato di imprenditoria al femminile e non solo, del fare impresa ed anche della condizione femminile.
La presidente Patrizia Di Dio accoglie le protagoniste di Terziario donna. Per un’intera giornata a Palazzo Riso si è parlato di imprenditoria al femminile e non solo, del fare impresa ed anche della condizione femminile.
Palermo è stata, in effetti, per tre giornate il centro d’azione, per non dire la capitale di turno, di Terziario Donna Lab, definito come Laboratorio partecipativo ed esperenziale, incubatore di idee e di modelli di business, attuali e futuri. L’iniziativa, dedicata alle donne che fanno impresa in Confcommercio, si è rivelata un’occasione preziosa per riflettere e approfondire attorno ai temi strategici delle attività produttive, delle imprese e professioni del terziario. Si è parlato di nuove leve economiche e di mercato, ma anche delle opportune politiche associative…
Ne emerge sempre più un terziario dall’importanza e dal ruolo dilatati rispetto al passato. Protagonista sul piano personale l’imprenditrice palermitana Patrizia Di Dio, confermata da poco a Roma presidente nazionale del terziario donna e già presidente in carica di Confcommercio a Palermo. La Di Dio, artefice di un lungo, interessante intervento, ha coagulato l’adesione sia di imprenditrici da tutta la penisola, sia di una serie di personaggi che rappresentano giovani e attive presenze in Confcommercio Palermo, quali il vicepresidente e responsabile del settore turistico Nicola Farruggio.
E’ necessario – com’è nostra convinzione da tempo – che la pubblica opinione, ferma in economia a schemi scolastici poco più che ottocenteschi, sia messa al corrente della consistenza che il Terziario ha assunto nell’intero fenomeno economico contemporaneo ed ancor più farà in futuro.
In poche parole, la società modernamente organizzata, ha risolto tanta parte dei problemi dell’immediata sussistenza che i servizi, per non parlare dei trasporti (vie e mezzi di comunicazione…), ma anche del turismo, dello sport e di tutto il voluttuario, che il terziario diviene importantissimo nella composizione del Pil. Tale importanza cresce continuamente. Il terziario è anche – forse soprattutto – il settore che meglio rappresenta la realtà “dinamica” dell’economia moderna. Questa somiglia alla realtà del cosmo intero che, come intuì il grande Archimede, non presenta un solo elemento che sia fermo.
Questo sfondo emergeva dai coinvolgenti interventi della giornata clou di Venerdì 21 ottobre e dalle tre giornate in cui i partecipanti, solo in gran prevalenza donne, ma anche vari personaggi maschili coinvolti sul tema, si sono trattenuti a Palermo.
Nel corso degli interventi è stato anche affrontato il tema della condizione femminile nella prospettiva del problema della incomprensione fra i due sessi, che si manifesta nella terribile piaga del femminicidio e della sopraffazione della donna sia fisica che morale in famiglia e fuori… Sono stati invitati i rappresentanti del sesso maschile, consapevoli della gravità del problema, di rendersi sempre più partecipi al fianco dell’elemento femminile.
Una delle ospiti, la Padovana Stefania Brogin, si è espressa per tutte, in modo lusinghieri, su come questa città sappia del passato, attraverso il linguaggio delle sue strutture avite e della vegetazione lussureggiante, ma lo faccia anche in un’ottica non remota. Una città in cui è facile incontrare persone dall’intelligenza profonda… Bontà loro, aggiungiamo noi.
Per completezza chiariamo meglio, anche se in breve, le caratteristiche e il ruolo del terziario. Esso è il settore in cui si producono o forniscono soprattutto servizi, ma non solo. Comprende in testa tutte le attività complementari e di ausilio alla vita del settore primario (agricoltura, allevamento…) e secondario (manifattura) che vanno sotto il nome di servizi. In sostanza si occupa in partenza di prestazioni immateriali le quali possono essere incorporate o meno in un bene. Da queste ultime parole si comprende come il terziario sia destinato a dilatarsi, fino a comprendere anche una serie di attività che è sempre più difficile intendere come servizi. Fra queste il turismo e soprattutto i trasporti, senza il cui efficientamento (vie e mezzi di comunicazione) non c’è crescita, né progresso. Dev’esser chiaro che i settori rispecchiano altrettanti bisogni: il cibo, la casa, il vestiario (primario e secondario). L’’importanza di tali antichi pilastri diminuisce nella società avanzata, in cui il terziario pesa sempre più sul Pil…
Il settore terziario si suddivide da tempo in tradizionale (i servizi presenti praticamente in ogni epoca e cultura) e avanzato (incentivatosi dopo la rivoluzione industriale). Se in un'economia poco sviluppata esistono già attività di questo settore (si pensi ai servizi alberghieri), la società in cui si sviluppa il terziario avanzato offre servizi sempre più complessi per tutti.
Sebbene – in apparente contraddizione – sia stata caldeggiata, quasi raccomandata, in queste giornate la massima attenzione (opportuna propensione a produrre e consumare) verso la qualità tipica del prodotto italiano e la preferenza per il prodotto artigianale e “vicino”, oggi il terziario va divenendo un settore trainante anche più dei primi due – primario e secondario – che da esso dipendono o ne sono addirittura determinati, anche nei settori del …volubile.
Oggi si parla anche di settore quaternario, che è un terziario avanzatissimo, conseguente a quel fenomeno per cui, con l’arrivo del benessere, si verifica (già avviene dall’invenzione delle macchine; alla fine del ‘700 è il momento della macchina a vapore) il progressivo recepimento del voluttuario nel necessario, addirittura nell’indispensabile. Si pensi anche alla differenza di valore che uno stesso oggetto (un paio di jeans) assume se griffato o trendy. In questo caso l’importanza quaternaria è nascosta dentro il secondario…
Il quaternario si distinguerà sempre più al margine del terziario con l’avanzare di quella che si definisce senza patemi la nouvelle economy.