Sull’IAS servono posizioni chiare, rispettose delle norme vigenti e che abbiano come obiettivo principale la salvaguardia del territorio e dei posti di lavoro. Lo dichiarano l’On. Di Marco e l’On. Vinciullo. È evidente che le discussioni di questi giorni non stanno tenendo conto del fatto che, da qui a qualche ora, potrebbero cambiare, e questa volta definitivamente, le norme vigenti in materia di società partecipate, a qualsiasi titolo, dalla Regione e dai suoi Enti sparsi su tutto il territorio della Sicilia.
Infatti, la Commissione Bilancio ha predisposto una serie di articoli attraverso i quali si stabilisce definitivamente che i componenti dei Consigli di Amministrazione di tutte le società devono essere tre, che i commissariamenti non possono durare più di 90 giorni e che le società, comunque partecipate dalla Regione, devono modificare i loro statuti nel rispetto della norma che, da qui a qualche ora, verrà approvata dal Parlamento Siciliano.
Ciò vuol dire che, hanno proseguito l’On. Vinciullo e l’On. Di Marco, il commissariamento dell’IRSAP non può durare più di 90 giorni, che il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione dell’IRSAP scendano a 3 e che la stessa cosa avverrà per l’IAS che, inoltre, entro 60 giorni deve modificare il suo statuto relativamente dei componenti del Consiglio di Amministrazione e dei patti parasociali.
Sia chiaro che, fin quando l’attuale Commissario dell’IRSAP rimane ad acta, nessun provvedimento straordinario può essere assunto, quando questo commissariamento diventerà straordinario, essendo limitato solo a 90 giorni, non potrà fare scelte che sconvolgono la vita dell’IAS e dei suoi lavoratori.
Sarà il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’IRSAP che detterà le linee guida affinché l’IAS continui a svolgere il ruolo pubblico di controllo del territorio e le competenze e conoscenze dei lavoratori continuino ad essere a tutela dell’ambiente, ormai definitivamente risanato.
Sarebbe infatti poco opportuno che, hanno concluso l’On. Di Marco e l’On. Vinciullo, una delle poche società in attivo della Regione, che ha reso un servizio in modo positivo, e che è sotto gli occhi di tutti, perdesse la sua funzione per essere messa sul mercato e resa così inoperosa.